Per anni il centrosinistra ha lanciato, spesso invano, un forte allarme circa il pericolosissimo crinale che la città al di là delle facili apparenze, stava percorrendo (voragine finanziaria, disservizi ed inadeguatezza della macchina amministrativa e della sua classe dirigente, disordine urbanistico, politica clientelare, caduta di tensione morale).
Ora che la situazione, con le dimissioni del sindaco, è andata rapidamente precipitando, ingenerando preoccupazione e smarrimento nell’opinione pubblica, il PDL, come se la sua classe dirigente fosse stata estranea e non pesantemente coinvolta nella compagine amministrativa con ruoli di primissimo piano e con precise responsabilità, dichiara che bisogna restituire dignità all’Ente Comune e alla città di Modica, rivendicando la sindacatura e tentando di accreditarsi come “salvatore della patria”. Un’operazione politicamente scorretta e poco elegante, iniziata con una insolità aggressività già in campagna elettorale, che tende a scaricare tutte le responsabilità su un capro espiatorio e a negare l’evidenza di una compartecipazione alle disastrose scelte amministrative degli anni.
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