In questi giorni funzionari di diversi gestori di telefonia mobile stanno contattando i proprietari e gli amministratori di immobili per proporre l’allocazione di antenne per telefonia mobile.
Sembra che debbano essere installate circa 10 antenne all’interno del circuito urbano.
Queste nuove antenne, aggiunte a quelle già esistenti, accresceranno il rischio di inquinamento elettromagnetico, anche a causa della nuova normativa che, di fatto, ha liberalizzato l’installazione di queste apparecchiature ed ha innalzato i valori minimi di esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici.
Va osservato che, mentre è scientificamente accertato il legame tra l’esposizione alle basse frequenze, 50 Hertz, e la manifestazione di patologie tumorali, soprattutto infantili, per quanto riguarda le alte frequenze, come quelle di telefonia o dei ripetitori televisivi o dei cellulari, non si hanno dati statisticamente significativi, anche se si sospetta una correlazione positiva a seguito di lunghi periodi di esposizione (oltre le 4 ore giornaliere).
Non è un caso se l’Istituto Superiore di Sanità e l’Istituto per la Prevenzione e la Sicurezza hanno dato un parere congiunto sulle onde elettromagnetiche: massima cautela.
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